domenica 29 gennaio 2012
Caffè per due
Io non sono una bevitrice di caffè, credo di avere una media di 2 al mese, salvo alcuni rari e brevi periodi in cui lo bevo di mattina per colazione, quando sento che la mia "parte bradipa" sta prendendo il sopravvento e deve essere riportata all'ordine con la forza. Però il profumo del caffè è una delle cose più buone che ci siano, non pare anche a voi? E il rito del caffè, in sè, mi affascina quasi quanto quello del the. Rispetto a quest'ultimo, però, ha qualcosa di più "cittadino" in sè. Sarà perchè ho visto toppi film e sono una amante di Starbucks pur essendoci stata pochissime volte, o sarà il fatto che la pausa caffè è associata a qualcosa di abbastanza veloce, e che deve riuscire a dare energia immediata, ma io la vedo così. Ah, specifichiamo una cosa. Io di caffè ne berrò pure pochi, ma il caffè che beviamo in Italia, lo chiamo caffè, tutto il resto lo chiamo, con libera licenza poetica concordata "succo di calzini". Così, infatti, ha definito il caffè che servivano, un ragazzo che lavorava in un hotel di Parigi dove ho passato un paio di mesi quando lavoravo in un cantiere lì. E così lo chiamo io, amorevolmente, con vero affetto, quel liquido scuro che ci servono in giro per il mondo e che in realtà, di tanto in tanto, mi preparo pure a casa!
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